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Repertorio Editoriale

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Le tentazioni - Ricercare

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Magnificat - Ave Domina - Cantico

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Elogia per Ungaretti - Ricercare

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Ricercare per violino e pianoforte

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Metamorfosi per violino e orchestra

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Orpheus per violino e orchestra
dalle Metamorfosi di Ovidio libro X

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Con tutto il cuore per orchestra

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Alcyone per violino e orchestra

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Alcyone per violino e pianoforte

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Prometheus per violino e orchestra

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Prometheus per violino e pianoforte

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Feerie balletto per pianoforte

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Fragmenta

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Medusa

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Le Fontane di Villa D'este

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Horribile Visu per corno e orchestra

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Arethusa per corno e orchestra

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Icarus

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Animus e Anima

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Psiche

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Narcissus per violino e orchestra

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Narcissus per violino e pianoforte

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Balletti per pianoforte


Nel lontano 31 marzo 1974, su Il Messaggero, Teodoro Celli (uno dei più importanti critici musicali insieme a Massimo Mila), scriveva dell'allora giovanissimo Michele Paradiso, in occasione di uno dei suoi numerosi concerti, queste appassionate parole. ' Che un giovane di ventinove anni, pianista di qualche merito, compositore fecondo, scriva musiche secondo la vecchia e a nostro parere intramontabile sintassi tonale, è evento singolare e quasi sbalorditivo, in questo nostro pazzo mondo musicale. Registriamo il ' caso ': il giovane si chiama Michele Paradiso, e ha dato concerto per l'Associazione Italiana Santa Cecilia' nella Sala Pio VI di via della Scrofa 70. E' autore di balletti, di preludi e di altra varia musica. Ha eseguito le sue composizioni nella riduzione per pianoforte, mettendoci uno straordinario calore. A nostro avviso, le sue composizioni dimostrano tanta buona fede e tanto fervore quanta esperienza. Adottare la sintassi tonale può essere cosa saggia, a patto di sapere inventare temi di autentica originalità e a patto di saper adoperare con ogni accorgimento le risorse appunto di codesta sintassi, le modulazioni, la cangiante dialettica fra le varie tonalià, la mobilità dell'armonizzazione.Il tutto per raggiungere il supremo ideale della 'forma'. Paradiso, presenta una tematica tardo-romantica che richiama noti autori, da Liszt e da Debussy, a Rachmaninov. All'attivo, certo, sono da registrare la grande fede e il fervore, di cui si diceva .Eppoi, l' autore è tanto giovane: il vero giudizio spetta all'avvenire' . In quell'occasione, anche l'attuale vice presidente della Rai dottor Giancarlo Leone scrisse per lui parole entusiastiche perchè lo considerava un talento geniale e nacque tra loro una grande amicizia... Nel 2007 Michele Paradiso ritrovato casualmente questo articolo, in uno slancio di gioventù,si recò personalmente alla Rai,per lasciare la copia dell'articolo , e la partitura per pianoforte e orchestra 'Fantasia'di 172 pagine, da poco ultimata, al vecchio amico Giancarlo Leone che non si è degnato di dare il più piccolo civile riscontro Sono passati trentacinque anni da quel concerto, da quella critica illuminata di Teodoro Celli ... Michele Paradiso, che già allora, non ostante la sua giovanissima età, era considerato da tutti un compositore particolarmente fecondo,(basta consultare la SIAE) ha continuato, in selvaggia solitudine, con fervore sempre crescente ed eccezionale creatività, ad inoltrarsi in un discorso musicale, colto, raffinato, unico, che... sicuramente non ha molti altri esempi nei nostri giorni. Volendo fare una brevissima storia dei suoi percorsi, Michele Paradiso, dopo una brillante maturità classica frequenta a Roma la facoltà di filosofia presso l'Università 'Gregoriana' e alla 'La Sapienza. Non entra mai come studente in un conservatorio, ne tantomeno usufruisce di lezioni di musica, composizione, armonia, contrappunto..poichè il suo eccezionale talento innato.gli fa superare spontaneamente ogni ostacolo e ogni incertezza. ,Ben presto e con incredibile facilità, si cimenta nella lettura di spartiti musicali, anche dei più difficili, di qualsiasi autore, per pianoforte e per organo. Ama subito questi due straordinari strumenti. e non perde occasione quando ne incontra uno di suonare. Soggiorna a Milano... spesso è invitato, da Monsignor Migliavacca, che aveva avuto modo di stimarlo e di considerare le sue qualità di musicista e di valutare positivamente la novità della sua Messa in italiano, a suonare lo splendido organo del Duomo, esortandolo simpaticamente ,ad accompagnare, appunto come organista, i cantori della Cappella. In quei giorni, Michele Paradiso, per mantenersi, da lezioni di latino e greco ... di sera è assiduo alla Scala, dove diventa di casa. In quel tempo nascono le sue prime improvvisazioni quelle al pianoforte e quelle all'organo. Scopre e si appassiona alla sublime musica di Bach, che da allora e per sempre, considerarà il suo unico Maestro. Per conoscere uno scrittore, è essenziale leggere i suoi libri, per conoscere un compositore è essenziale ascoltare la sua musica e leggere la partitura delle sue opere . Questo diventa un obbligo per qualunque critico musicale e sarebbe interessante scoprire quanti ne sono capaci. Grande è stata la stima e l'affetto, ricambiato, per il poeta Ungaretti che Michele Paradiso ha frequentato a Roma dal 1968 al 1970. Ha trascorso interi pomeriggi in Sua compagnia ascoltandolo incantato mentre parlava della sua poesia e di tutta la letteratura del novecento. L'evento più singolare però, è quello che lega Michele Paradiso a Stefania Guidi, dal 1973 ad oggi. Dalla fusione delle due arti, musica e scultura, sono nate opere mirabili e certamente se ne parlerà nel tempo quando si sarà calmata la schiuma del nostro presente che ogni giorno porta a galla emeriti stronzi.
Michele Paradiso è uno di quei rari musicisti smarriti nel proprio tempo. Il suo discorso è percepito da così pochi in questo grande frastuono.
Nella nostra epoca, che forse non gli appartiene...o forse gli appartiene troppo, la sua musica piace a chi la esegue, stupisce e forse incanta chi la ascolta... ma è un linguaggio... e oggi chi lo sà intendere, chi ne può veramente fruire ?
La sua opera è una fioritura musicale, solitaria e selvaggia. Nasce sin dalla sua giovanissima età, per un istinto irrefrenabile che lo ha spinto ad operare e a costruirsi da solo i modi i mezzi e la possibilità di esprimersi.
I suoi studi classici, l'amore per il latino, il greco, la filosofia e il suo appassionato interesse a tutte le arti, archeologia, architettura, pittura, scultura, gli hanno dato una seria preparazione professionale e il metodo giusto per affrontare la sua arte.
Lo fà in modo rigoroso e raffinato e si abbandona felicemente alla più libera creatività. E' un'esempio più unico che raro di un' impegno totale, di un' amore per la musica il cui solo scopo è la musica. Chi sà se un giorno, come è successo a J.S.Bach ci sarà un Mendelson che ritroverà le sue partiture e le farà conoscere al mondo ?

ELENCO DELLE OPERE DI MICHELE PARADISO di cui esiste la partitura definitiva.

1988 Ave Maria per soprano o per contralto e orchestra partitura pagg. 13
1988 Missa Mater Dei per soli e ochestra partitura pagg. 110
1995 Cantico delle Creature -- per soprano coro e orchestra partitura pagg.175
1995 Magnificat - per soprano coro e orchestra partitura pagg.156
1996 Praeludium - per orchesrta partitura pagg.19
1996 Le Tentazioni - oratorio per soli, coro e orchestra partitura pagg. 378
1996 Ricercare n.1 - per violino e orchestra partitura pagg. 113
1996 Benedicat - per soprano coro e orchestra partitura pagg. 26
1996 Ave Domina - per soprano coro e orchestra partitura pagg.110
1997 Galileo - oratorio per soli coro e orchestra partitura pagg. 823
2005 Stabat - per soli coro e orchestra partitura pagg.206
2005 Ricercare n.2 - per violino e orchestra partitura pagg. 60
2005 Ricercare n.3 - per violino e orchestra partitura pagg. 63
2006 Villa D' Este - suite per orchestra partitura pagg.144
2006 Ricercare n.4 - per violino e orchestra partitura pagg. 68
2006 Ricercare n.5 - per violino e orchestra partitura pagg. 66
2006 Ricercare n.6 - per violino e orchestra partitura pagg. 60
2006 Ricercare n.7 - per violino e orchestra partitura pagg. 48
2006 Ricercare n.8 - per violino e orchestra partitura pagg. 32
2006 Ricercare n.9 - per violino e orchestra partitura pagg. 28
2006 Ricercare n.10 - per violino e orchestra partitura pagg. 38 ( totale Pagg.576 )
2006 Elegia per Ungaretti - per violino soli e orchestra partitura pagg.148
2007 Ricercare n.2.3.4.5.6.7.8.9.10. - per violino e pianoforte
2007 Commiato n.1 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.2 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.3 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.4 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.5 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.6 - per violino e orchestra
2007 Commiato n.7 - per violino e orchestra partitura pagg. 232
2007 Commiato n.1.2.3.4.5.6.7 - per violino e pianoforte
2007 Berceuse - per violino e orchestra partitura pagg.66
2007 Berceuse - per violino e pianoforte
2007 Fantasia - per pianoforte e orchestra partitura pagg.172
2008 Pervigilium Veneris - balletto per pianoforte a quattro mani e orchestra partitura pagg. 162
2008 Pervigilium Veneris - balletto per pianoforte a quattro mani
2008 Pierrot - balletto per pianoforte a quattro mani e orchestra partitura pagg.114
2008 Pierrot - balletto per pianoforte a quattro mani
2008 Serenata - per violino e orchestra partitura pagg.130
2008 Serenata - per violino e pianoforte
2008 In forma di sonata - per violoncello e orchestra partitura pagg.119
2008 In forma di sonata - per violoncello e pianoforte
2008 Psiche - balletto per orchestra partitura pagg.200
2008 Féerie - balletto per orchestra partitura pagg.220
2009 Paradiso perduto - per violino e orchestra partitura pagg.384
2009 Paradiso perduto - per violino e pianoforte partitura pagg.129
2009 Fogli D' Album - balletto per orchestra partitura pagg.240
2009 Metaphora - balletto per violino e orchestra partitura pagg.340
2009 Metaphora - balletto per violino e pianoforte partitura pagg.114
2010 Venez au cirque – Fiaba per orchestra partitura pagg.200
2010 Metamorfosi - per violino e orchestra partitura pagg.180
2010 Metamorfosi - per violino e pianoforte partitura pagg.60
2010 Antologia - per orchestra, partitura pagg.180
2011 Orpheus - tratto dalle Metamorfosi di Ovidio libro X balletto per violino e orchestra partitura pagg.340
2011 Orpheus - balletto per violino e pianoforte partitura pagg.116
2011 Con tutto il cuore -balletto per orchestra partitura pagg.60
2012 Alcyone -balletto per violino e orchestra partitura pagg.200
2012 Alcyone - balletto per violino e pianoforte partitura pagg.67
2013 Prometheus balletto per violino e orchestra in cinque quadri partitura pagg.256 (L'Eroe-Pandora-La Speranza-La dura prova- Il Destino)
2013 Prometheus balletto per violino e pianoforte in cinque quadri partitura pagg.86
2014 Fragmenta per flauto , oboe e orchestra da le Elegie Romane di D’Annunzio in tre movimenti partitura pagg 80
2014 Fragmenta per flauto oboe e pianoforte in tre movimenti partitura pagg. 41
2014 Medusa in due movimenti partitura per orchestra pagg. 80 (Medusa giovane e bella per corno e orchestra-L’Oltraggio per violoncello e orchestra)
2014 Medusa giovane e bella per corno e pianoforte partitura pagg. 14
2014 L’Oltraggio per violoncello e pianoforte partitura pagg. 14
2015 Horribile Visu in tre movimenti per corno e orchestra partitura pagg. 100
2015 Horribile Visu in tre movimenti per corno e e pianoforte pagg.34
2016 Arethusa in tre movimenti per corno e orchestra partitura pagg. 72
2016 Arethusa in tre movimenti per corno e pianoforte pagg. 24
2017 Icarus in quattro movimenti per violino e orchestra pagg. 144
2017 Icarus n quattro movimenti per violino e pianoforte pagg. 48
2017 Animus e Anima per violino e orchestra pagg. 80
2017 Animus e Anima per violino e pianoforte pagg. 27
2017 Psiche balletto per pianoforte in sei quadri pagg. 51
2018 Narcissus per violino e orchestra in sei quadri partitura pagg. 160
2018 Narcissus per violino e pianoforte in sei quadri spartito pagg. 54

PICCOLA GUIDA ALL'ASCOLTO DELLA MUSICA E INVITO ALLA LETTURA DELLA PARTITURA DELLE OPERE DI MICHELE PARADISO


MISSA MATER DEI per soli e orchestra 1988 partitura Pagg.110
E' la prima Messa in assoluto scritta in italiano. D'ispirazione gregoriana, con pregevoli intermezzi, dove l'intenso colore dell'orchestra e la felice armonizzazione, preparano e uniscono mirabilmente il susseguirsi dei canti. Le antiche parole, le notissime preghiere pronuciate da sempre in latino, nella lingua italiana commuovono e acquistano maggiore pregnanza e drammaticità. In verità, la freschezza di questa musica, le belle sonorità, l'originalità dei temi, la religiosa spiritualità del ... Santo... Gloria... Credo...Padre Nostro...Agnello di Dio, arrivano da giorni molto lontani, ( quando Michele Paradiso, appena ventenne,( 1966) soggiornando a Milano, frequentava l'Università, si manteneva impartendo lezioni di latino e greco ....e ogni sera ,riusciva ad entrare alla Scala) da quei giorni coraggiosi e speciali, quando si recava nel Duomo per suonare l'organo e..scriveva,con grande passione la prima partitura di questa Missa Mater Dei, appunto per organo e voci... ( con l'approvazione ammirata di Monsignor Luciano Migliavacca). Rivisitata, trasformata in questa splendida versione per soli e orchestra, nel 1988 ha finalmente potuta eseguirla, a Roma, in prima assolluta, nella Basilica Di Santa Maria in Montesanto, Chiesa degli Artisti, a Piazza del Popolo, ottenendo un vero successo di pubblico e di critica . Questa commossa opera sacra conserva in se intatte le strane qualità di ingenua purezza melodica di istintiva novità di accenti che svelano ed evidenziano...l'allora estrema gioventù dell'Autore e il suo grande talento.

AVE MARIA per soprano o contralto e orchestra 1988 CD 2 partitura Pagg.13
Le sue parole dolcissime, così antiche, così emozionanti ed ineffabili, sempre da tutti pronunciate con amore, nella gioia e nel dolore, sono state musicate nel tempo da grandi compositori ... Schubert.. Gounod ...Verdi... Anche Michele Paradiso ha scritto la sua Ave Maria: e' un capolavoro. E' commovente, semplice, nuova, diretta; le parole aderiscono magistralmente alla musica. La voce di soprano, in latino, ne da una interpretazione rarefatta, evanescente, spirituale, la voce di contralto, in lingua italiana, ne evidenzia maggiormente l'umano accorato appello e la struggente drammatictà.

MAGNIFICAT per soprano coro e orchestra 1995 CD 2 partitura Pagg.156
Con questa parola, è designato il cantico riportato, nel Vangelo, da Luca, recitato da Maria madre di Gesù quando andò a visitare Elisabetta. Orlando di Lasso, Giovanni Pierluigi da Palestrina, ed altri si cimentarono in pregevoli Magnificat polifonici e in seguito questo bellissimo testo dette occasione, a molti musicisti, di comporre vaste cantate vocali- strumentali: vedi quella di C. Monteverdi, e ...il sublime Magnificat di J.S. Bach, e quelli di A.Lotti e di F.Durante. . Esistono notevoli Magnificat, per solo organo, di cui danno esempio i maestri francesi e belgi, J. Titelouze e C.Franck .
Il Magnificat di Michele Paradiso è raffinato, spirituale, di grande religiosità. E' una musica dalla orchestrazione illuminata, ricca di ineffabili sonorità, di atmosfere intense e rarefatte, di temi lineari e commoventi, vicini e adatti al misterioso pensiero del cantico e dunque possiede un'intima fortissima aderenza alle stupende parole di Maria.

CANTICO DI FRATE SOLE o DELLE CREATURE per soprano coro e orchestra 1995 CD 2 partitura Pagg.175
Dal celebre testo di Franciscus Assisiensis
Forse una delle più belle ed ispirate opere di Michele Paradiso: eseguita dai Filarmonici di Roma e da lui diretta in prima assoluta ad Assisi, nella Basilica Superiore di San Francesco, in occasione dell'indimenticabile Concerto di Pasqua del 1995 (ripreso da varie televisioni. Tele Pace lo ha registrato dalla prima all'ultima nota e lo ha replicato in molte occasioni). Alla fine il pubblico, numerosissimo, attento, stupito, entusiasta, fatto anche di turisti tedeschi e americani, ha appaudito lungamente: e uscendo dalla Basilica ripeteva la parola 'wuonderfull'.

AVE DOMINA Cantata per soprano coro e orchestra 1996 CD 2 partitura Pagg.110
dal Salutatio Beatae Mariae Virginis di Franciscus Assisiensis
Bellissima pagina vocale strumentale dalle ampie sonorità, dai temi lunghi di grande respiro, d'intenso pensiero e di sublime spiritualità.

BENEDICAT per soprano coro e orchestra 1996 CD 2 partitura Pagg.26
Benedizione di S. Francesco a Frate Leone versi di Franciscus Assisiensis
Piccolo capolavoro di musica sacra.

PRAELUDIUM per orchestra. Inizia con un sorprendente festoso annuncio della tromba. partitura Pagg.19
- Ave Maria (1988) - Magnificat(1995) - Praeludium (1996) - Ave Domina(1996) - Benedicat(1996) Cinque brani di musica sacra di notevolissima spiritualità, coinvolgenti, bellissimi , di intima religiosità ma dove l'evento musicale rimane sempre l'unica ragione per operare e il raggiugimento creativo è l'unica felicità...

LE TENTAZIONI Oratorio in tre parti per soli coro e orchestra.1996 CD 1 partitura Pagg.378
Liberamente tratto da ' L' inchiostro dell' Amore' di Michele Colagiovanni . L'illustre scrittore e poeta , sacerdote dei Missionari di San Gaspare , in occasione del Bicentenario del Ven. Don Giovanni Merlini (nato a Spoleto nel 1795) , ha voluto onorarne la memoria , insieme a quella di Maria De Mattias, scrivendo questo importante testo poetico. Michele Paradiso ha accolto l' invito dell' amico a rivestire di note gli originali e interessanti versi e ha realizzato questo oratorio.- La presenza arrogante ed inquietante del Tentatore, forse, per la prima volta nella storia dell'oratorio, fà da contrappeso alla intensa spiritualità dell' Angelo, di Giovanni e di Maria. Il risultato è drammatico e violento: si avverte la lotta tra il Male e il Bene che persegue sempre l'amore e vince con i valori ineffabili dello Spirito.
Quest'opera, così unica per l'argomento che affronta, gradevolissima e coinvolgente per la miniera di liriche, una più bella dell'altra, che si susseguono alla maniera di un Verdi giovane, è stata eseguita, in prima assoluta, nella splendida Aula Magna affrescata dal Vasari del Palazzo della Cancelleria, a Roma, davanti ad un pubblico numerosissimo ed entusiasta. Meriterebbe di essere eseguita ancora.... Per fortuna, si può goderne sempre l'ascolto poichè esiste un pregevole CD diretto dall'Autore ( il primo CD realizzato dai Filarmonici di Roma).

RICERCARE n.1 per violino e orchestra 1996 .CD 1 partitura Pagg.113
RICERCARE n.2 n.3 per violino e orchestra 2005 CD 4
RICERCARE n.1 (Stradivari 1701) n.2 n.3 n.4 per violino e orchestra 2006 CD 7
Il Ricercare è una delle piu' antiche forme di musica strumentale. Andrea Gabrieli, nato a Venezia nel 1510 e Gerolamo Frescobaldi, nato a Ferrara nel1583 cantore e organista presso l' Accademia di Santa Cecilia in Roma, nel 1604 conducono alle piu' ingegnose conseguenze il principo informativo che è quello di ricercare tutte le possibilita' di sviluppo di un tema. .Arte polifonica quindi cerebrale e architettonica in cui il genio dei maggiori musicisti riuscì tuttavia ad infondere colore e vita per la bellezza dei temi scelti, l' unita' dello stile e del sentimento e le armoniche proporzioni dei brani episodici. Gli allievi del Gabrieli e del Frescobaldi portarono l' arte del Ricercare in Germania preparando a J.S. Bach la via per la sua opera di sommo architetto della Fuga. Lo stesso Bach, negli ultimi anni della sua vita, rese onore all'antica forma del Ricercare imponendo questo nome alla Fuga in sei parti nella sua Musikalische Opfer (1747)
Michele Paradiso raccoglie, con coraggioso temperamento, animo commosso e rigore formale, la suggestione del passato e propone questi concerti per violino e orchestra dal titolo Ricercare :(dal 1996 al 2006 ne ha realizzati ben 10) .Nel concerto n.1, che per la prima esecuzione assoluta, ad Assisi, si avvale della prestazione de I Flarmonici di Roma, e soprattutto della splendida interpretazione di Maryse Regard, violinista di altissimo livello,che ha saputo tirare accenti commossi e suoni incredibili dal celebre Stradivari di Kreutzer del 1701. I 10 RICERCARE di Michele Paradiso sono un evento unico. Nel panorama musicale di questo secolo, nello sconsolante deserto in cui si è smarrito l' amore per i grandi compositori del passato.... dimenticati, ìgnorati da molti, sconosciuti alle nuove generazioni, poche le orchestre per i concerti di musica classica: anche le arroganti e sterili ' sperimentazioni d'avanguardia sono sempre meno eseguite...e per un pubblico decimato e triste.
Questi brani musicali dal pensiero complesso, ermetico e desueto, si caratterizzano come momenti spirituali diversi di una creatività sempre imprevedibile. Le intense sonorità, la logica serrata dell'orchestrazione, la mutevolezza dei tempi, i cambiamenti di tonalità, forse confondono l'attenzione e la recettività di chi li ascolta per la prima volta: di chi non sa o di chi non vuole superare la pigrizia e il pregiudizio che nasce sempre davanti a un'opera nuova di un autore nuovo, geniale, per ora, troppo poco conosciuto... Si tratta di una musica di rara spiritualità la cui partitura pensata e scritta per grande orchestra con la moltiplicazone dei violini primi e secondi, dei violoncelli, delle viole e dei contrabbassi acquisterebbe il suo massimo splendore. Nell'esecuzione di un ensamble di venti elementi, come pure nella deliziosa versione per violino e pianoforte, la splendida armonizzazione e la magia dei canti si manifesta, forse, nella sua più intima e struggente bellezza. Il canto appassionato del violino solo si eleva attraversa la voce dell'oboe, del flauto, del corno, della tromba è sostenuto dagli archi, che intrecciano il loro discorso puntuale ed intenso e libera la sua misteriosa, sublime dolcezza.
Nella partitura per pianoforte si prova una diversa emozione: la voce del violino, si chiarifica in trasparenza e purezza ineffabile... ed è più facile seguire i suoi voli spericolati e librarsi con lui per sfiorare le vette dove,forse, nasce il pensiero di questa musica sublime, dalla logica serrata e inafferrabile... dove nasce quel discorso misterioso di tenera follia, che parla di mondi ineffabili dello spirito dove, forse, avvengono e si svelano gli interrogativi dell'anima e si nascondono il dolore e la felicità RICERCARE n.3 n.4 n.5. n.6 n.7 n.8 n.9 n.10 per violino e pianoforte CD 8
RICERCARE n.1 n.2 n.3 n.4 n.5 n.6 n.7 n.8 n.9 n.10 per violino e orchestra CD 14 (doppio) partitura Pagg.576

STABAT per soli coro e orchesta 2005 . CD 4 partitura Pagg.206
Un testo cosi ricco di drammaticita', così pregno di afflato sentimentale, dominato dalla figura della Madre per eccellenza, capace di valicare i confini della fede cristiana per assurgere, ,nella sua connotazione dolorosa, ad interprete di tutte le madri del mondo, non poteva non essere adottato dai musicisti di ogni epoca. Sono innumerevoli infatti gli autori che hanno rivestito di note questi sessanta intensi versi. Un collezionista ne ha raccolti ben quattrocento. I nomi che riportiamo e l'anno delle composizioni rispettive sono indicativi: G.P. da Palestrina(1590),D. Scarlatti(1710), A.Vivaldi(1715), G.B. Pergolesi(1736), J.S. Bach(1748), J. Haydn(1767), L. Boccherini(1781 e 1800), G. Paisiello(1810), F.Schubert(1815), F. Liszt(1866),G. Rossini(1833), G. Verdi(1898)...
Un discorso a parte meritano autori rinomati come L. Perosi(1904), L. Refice(1883-1954) e D. Bartolucci(1917), sacerdoti che hanno dedicato la loro attività musicale al servizio liturgico, i quali - tuttavia - per una più compiuta espressione artistica sullo Stabat hanno adottato la forma orchestrale. Refice, in particolare, del quale è ricorso il cinquantenario della morte, compose il suo Stabat nel 1916 in due versione originali per soli coro e pianoforte e per soli coro e grande orchestra.
Nella schiera dei compositori che si sono cimentati con lo Stabat si agginge ora anche Michele Paradiso. Fà meraviglia, anzi, che non lo abbia fatto prima, in concomitanza con le altre grandi composizioni del genere: Missa Mater Dei (1988),Magnificat e Cantico delle Creature (1995), Ave Domina e Benedicat (1996), tutte per soli,coro e orchestra. Ma in realtà così è, perché la gestazione di questo Stabat è stata lunga e sotterranea. La partitura si inserisce nella ben nota poetica dell'Autore, fatta di totale immersione emotiva che si esprime con una tessitura, anche alimentata dallo studio dei classici, dove si respira una creatività imprevedibile e nuova .
L'orchestrazione raffinata e flessibile dà spazio e respiro agli strumenti al coro e alle voci.
E' intensa e sottolinea le splendide sonorità e il canto con una logica che coinvolge e convince.
Raggiunge così accenti di grande patos e drammaticità. E' insuperabile l'intermezzo che anticipa e prepara l'acuto del soprano all'inizio del incantevole 'Vidit Suum dulcem Natum' .

GALILEO oratorio per soli coro e orchesta 1997 CD 3 e 5 partitura Pagg.823
liberamente tratto dall'opera Galileo Galilei di Michele Colagiovanni.
Galileo Galilei, è uno dei più alti ingegni che abbia mai avuto l'umanità. Egli è considerato il padre della scienza moderna. E' un magnifico scrittore. Eppure gode di maggiore fama per le traversie giudiziarie che dovette sopportare a motivo del suo amore per la scienza e per la verità. Assertore della libertà di pensiero, egli fu martire dell' oscurantismo clericale. Galileo aveva ragione da vendere nel sostenere che la terra si muove e il sole la 'irradia inmoto'. Costringerlo con le minacce ad abiurare, fu sopruso inammissibile e deplorevole.
Michele Paradiso compone questo oratorio (che di un'opera lirica ha tutte le caratteristiche), con geniale trasporto creativo. Dalle prime battute l'orchesrta irrompe in un canto gioioso, originalissimo e appassionato: il Preludio. L'ispirata atmosfera introdotta dall'orchestra, l'apporto della tromba, del corno , del loro colore, magicamente evoca il grande personaggio pisano, prima entusiasta e fiero delle sue conquiste, in seguito turbato e torturato nell'animo dalle sollecitazioni che troppo lo contrastano e lo dirottano dalla sua amata scienza. Le romanze,si alternano, una più bella e coinvolgente dell'altra, danno la misura della drammatica vicenda di cui Galileo è protagonista e vittima.

VILLA D'ESTE suite per orcchestra 2006 CD 6 partitura Pagg.144
Con la voce del flauto e dell'oboe appare la splendida Fontana di Venere: è l'inizio di un viaggio emozionante, unico, fatto di suono e di acqua.
La musica e la fontana evocata, fondendosi in uno strano, inedito linguaggio, guidano l'ascoltatore nello stupendo giardino da fiaba che da cinquecento anni meraviglia ed affascina qualsiasi visitatore.
Qui, ogni angolo, ogni prospettiva, ogni fontana è fuori della realtà e ha il suo incanto, la sua magia. La tromba percorre le Cento Fontane e le inonda di luce. Dalla Fontana dell'Ovato esce la voce calda e sensuale del corno che suscita una piacevole intima gioia. Diventa più misteriosa la musica quando evoca La Fontana dell'Organo e annuncia trepidi amori.
La Rotonda dei Cipressi ha in sé il segreto della vita e della morte .... desuete sonorità annuciano la Fontana del Nettuno e la sua incontenibile gioia.

ELEGIA PER UNGARETTI per violino soli coro e orchestra 2006 CD 7 partitura Pagg.148
Michele Paradiso ricorda e scrive queste parole: 'E' sempre vivo e struggente il mio incontro con il poeta Giuseppe Ungaretti nel lontano 1969.
Ero giovane...e onorato di sentirmi da lui considerato e stimato: ho raccolto tante sue confidenze e il dono della sua amicizia. Ho potuto frequentarlo assiduamente per più di un anno...fino all'ultimo.
Acclamato dalla Harward University il più grande poeta vivente, Il fondatore dell'Ermetismo, era davvero una grandissima umanissima persona.
Volle scrivermi una bella e originale dedica sul programma-invito in occasione del mio primo concerto. Spesso ho desiderato ispirarmi ai suoi versi per comporre la mia musica , rivestire di note le sue poesie.
Questa 'Elegia'per violino soli coro e orchestra raccoglie quattro sue bellissime liriche'
Mai, non saprete mai.... L'amore più non è quella tempesta..... Balaustrata di brezza... Quando un giorno ti lascia....

COMMIATO per violino e pianoforte n.1 n.2 n.3 n.4 n.5 n.6 n.7 2007 CD 9
per violino solo e orchestra n.1 n.2 n.3 n.4 n.5 n.6 n.7 2007 CD 10 partitura Pagg.232
Questo affascinante titolo proviene dalla Canzone strumentale cinquecentesca, da cui, tra l'altro, si fa derivare la Sonata. Nella musica strumentale costituisce un tipo a se, analogo al Ricercare, riconoscibile, meglio che dall'impianto fugato, dal carattere vivace del tema spesso a note ribattute.
L'incisività del tema produce, a sua volta, una maggiore incisività nell'impianto del contrappunto.
Il ritmo è duttile e ciò ha spinto spesso i compositori ad alternare, nei vari episodi, i tempi pari con i dispari.
Commiato, si distingue dalla Canzone d'amore perchè esprime, più precisamente quello stato d'animo intenso venato da una strana, consapevole, serena tristezza, che ha il valore di un saluto, di un congedo, di una chiusa, di un addio.
Questi sette mirabili piccoli brani musicali, costruiti in forma di sonata con i tre classici movimenti, pur differenziandosi e distinguendosi bene l'uno dall'altro, evocano tutti insieme, quella speciale atmosfera, quel commovente coinvolgimento che si prova quando si vive un'addio e si è trascinati nel nostalgico rimpianto di qualcosa o di qualcuno che si lascia. I sette Commiato hanno un pensiero unitario che li informa e li rende necessari, utili l'uno all'altro, per una maggiore comprensione. Michele Paradiso, attratto dal titolo antico, dal suo misteroso richiamo, da quei sentimenti, da quei significati che sovente sembrano coinvolgere e amaramente sensibilizzare la nostra umana verità esistenziale, ha riversato in questa nuova opera tutta la sua passione creativa.
La partitura per violino e orchestra è intensa e di grande respiro. Il mirabile discorso dei fiati e degli archi puntualizzato da uno splendido pianoforte fa emergere la voce del violino che raggiunge voli sublimi, a volte però, si nasconde nel magico impasto delle sonorità, e fugacemente riappare, come la luna in una notte nuvolosa, lasciando il rimpianto, il desiderio di una maggiore trasparenza, per tentare d'intuire il suo inafferrabile misterioso segreto. Nell'altra versione, quella per violino e pianoforte, c'è invece un'atmosfera diversa, rigorosa, asciutta, come se,cessato il tumulto dei suoni dell'orchestra, tutto si trsformasse in chiarezza. Ci si può abbandonare alla gioia di seguire la voce del violino, il suo canto solitario e geniale, i suoi voli spericolati. Si ha la piacevole opportunità di scoprire quanto e come la partitura pianistica egregiamente puntualizzi il discorso, come lo sostenga. Insieme meglio riescono ad evidenziare l'originale linea melodica ad esaltarne le desuete sonorità... che parlano di concetti misteriosi e di ineffabili verità. Michele Paradiso viene spesso chiamato, scherzosamente, affettuosamente, dai suoi autorevoli colleghi musicisti, esecutori ed estimatori della sua musica, il re degli Adagio. Quasi in ogni sua opera se ne può ricordare almeno uno, indimenticabile: nei Commiato ne esistono sette,..stupendi.

BERCEUSE per violino e orchestra 2007 CD 10 partitura Pagg.66
per violino e pianoforte 2007 CD 9
E' un dolce canto, è molto di più di una NinnaNanna. E' una piccola deliziosa sonata che si realizza nei classici tre movimenti. Cantabile, Adagetto e Allegro moderato Sono interessanti tutte e due le partiture: quella per violino e orchestra ha un colore ineguagliabile che avvince ed incanta,ma l'altra, per violino e pianoforte non è certo riduttiva, non fa rimpiangere ne la forza strumentale ne l'evanescente sonorità dei fiati e degli archi.
E' intima, delicata sommessa: libera la voce del violino, ne fa gustare al massimo il suo geniale percorso i suoi slanci e la tenerezza dei suoi commossi accenti.
Con la complicità e il sostegno del rasserenante apporto pianistico è veramente una pagina per sognare: un'altro piccolo capolavoro.

FANTASIA per pianoforte e orchestra 2007 CD 11 partitura Pagg.172
Alcune frettolose note scritte a matita,( dopo una strepitosa applauditissima improvvisazione del 2001 per un gruppo di amici), pagine ormai scolorite, pagine quasi cancellate, indecifrabili... Michele Paradiso le ritrova...La Fantasia per pianoforte e orchestra nasce in un mese. E' un intenso piacere, per lui: una folgorazione.
La composizione dura circa trenta minuti è un vivace accorato dialogo tra il flauto e l'oboe, un canto incalzante sostenuto dalla squillante sonorità della tromba e dell' umana e calda voce del corno.
Il pianoforte è importante, sempre presente. Interviene, puntualizza, spesso interrompe il discorso orchestrale, con sonorità originali, forti, brillanti, chiarificatrici e di intenso lirismo.

PERVIGILIUM VENERIS balleto per orchestra e pianoforte a quattro mani 2008 CD 12 partitura Pagg.162
balletto per pianoforte a quattro mani 2008 CD 12
L'improvvisa ventata musicale del 'Pervigilium 'Veneris' (veglia sacra, festa religiosa notturna, in onore di Venere, nell'approssimarsi della primavera ): 'Chiunque sa amare continui ad amare, chi non ha mai amato....ora, cominci ad amare'... sospinge, come per incanto, nell' emozionante veloce percorso della sua durata ... sulle ali di un'orchestrazione ricca di colore, di una armonizzazione accattivante, di un originale fraseggio dalle splendide sonorità, in un tempo imprevisto ..'.là, si è al difuori del mondo, si è in un luogo... conoscito'. Si è avvolti da una magica sottile allegrezza, evocatrice di quella miracolosa stagione che è la primavera: sempre molto attesa, vissuta in fretta, distrattamente, inafferrabile e fuggitiva...come la musica...
e tanto simile alla giovinezza.
D'un fiato si arriva all'esaltante girotondo finale e alle ultime note di questa ineffabile musica.... si entra in un presente ritrovato dove si appaga l'apparente cotraddizione di spazio e durata, di natura e coscienza di materia e memoria.

PIERROT balletto per orchestra e pianoforte a quattro mani 2008 CD12 partitura Pagg.114
balletto per pianoforte a quattro mani 2008 CD12
Pierrot nasce, come al solito, da alcune note scritte a matita, e... da una felice improvvisazione al pianoforte. Michele Paradiso, in uno dei suoi primi concerti (1974), davanti ad un pubblico attento e ammirato, preso dal furore creativo, che ancora oggi gli è congeniale, traccia subito, di questa deliziosa opera, una sicura linea melodica, ne sviluppa gli originali temi, ne definisce il pensiero unitario. Si appassiona a questo nuovo presonaggio, lo immagina camminare senza meta, partecipare ad una festa. Tanta gente per le strade...euforia, schiamazzi, rumori, suoni, danze impovvisate...e sguardi. Pierrot la vede, è Lei... Eroe giovane, ingenuo, romantico, sognatore, innamorato dell'amore... si innamora...è pieno di speranza... è presto deluso...è abbandonato... è disperato. Questa è la delicata, struggente storia di Pierrot. La sua maschera spaesata e perdente la sua presenza leggera, inconsistente impreparata alla lotta forse, non si agirerà più per le nostre strade: è ormai troppo lontana dalla nostra realtà quotidiana. Questo balletto, specie nella nuova versione per orchestra, che Michele Paradiso ha rivisitato, ampliato e realizzato recentemente (2008), raggiunge livelli notevolissimi. L'orchestrazione è intensa, veloce brillante. L'armonizzazione sostiene la linea melodica che esprime, tenerezza, nostalgia, stupore, qualità che non mancano nella partitura per pianoforte a quattro mani, dove sembrano stranamente diverse ma ugualmente affascinanti. Avvolti da queste splendide sonorità si è trascinati in un clima di fiaba... si vive la festa, l'emozionato commovente incontro d'amore...l'abbandono...la delusione...e l'addio, dove il tema iniziale, allegro e spensierato, si traforma inprevedibilmente, cadenzato e struggente, in dolore... in angosciosa tristezza...in una marcia funebre. l Nella mente e nel cuore rimane questa bellissima musica... anche molto dopo l'accordo finale.

SERENATA per violino e orchestra 2008 CD 13 partitura Pagg.130
per violino e pianoforte 2008 CD 13
La Serenata per violino e orchestra è un dialogo carico di sentimento con accenti di tenero trasporto ma anche vibrante di gioia e di melanconica serenità. La melodia è avvolgente ed insiste sui temi più struggenti ... nuovi. La voce del violino raggiunge voli di rara bellezza, sostenuto dai puntuali interventi degli archi e dei fiati che più evidentemente contribuiscono nel creare quella mirabile rarefatta atmosfera ricca di evanescenti sonorità e dove lo stupore e la commozione per la notte di luna fa nascere le più dolci speranze.
Il terzo movimento è aspro, più scuro inatteso con punte di notevoli difficoltà. Questo meglio si avverte nella versione per violino e pianoforte dove tra i due strumenti nasce un fortissimo reciproco sostegno, e una complice sensibile intesa.

IN FORMA DI SONATA per violoncello e orchestra 2008 CD 13 partitura Pagg.119
per violoncello e pianoforte 2008 CD
In Forma di Sonata è un brano pensato e scritto proprio per sottolineare l'importanza e il ruolo del violoncello, renderlo protagonista, utilizzarne le caratteristiche, sfruttarne le grandi possibiltà.
Michele Paradiso esordisce magistralmente con un misterioso Andante appassionato dove i tempi appaiono dilatati e il respiro musicale si approfondisce e si allarga in molteplici sonorità.
Il discorso strumentale procede ispirato, lentamente e nel secondo movimento, Adagio cantabile, il violoncello evidenzia la sua presenza: fa sentire la sua voce scura, calda, accorata raggiungendo accenti di vera commozione. L'orchestra è intensa e pastosa, l'armonia è gradevole, insieme sostengono il suo canto, ne facilitano la conpresione, ne svelano il pensiero profondo, sofferto.
Quando si arriva allo strepitoso terzo movimento, l'Allegretto, il clima muta, l'atmosfera si traforma e la musica aquista movimento, brio, spensieratezza..allegria....
Ma nella voce quasi umana di questo stupendo strumento, anche quando affronta l'affollamento di note in velocità, il movimento, la concitazione, il ritmo... rimane l'incanto di una strana velata malinconia.
Anche di questa opera esistono le due versioni : Quella per violoncello e pianoforte è interessante perchè, asciutta, lapidaria. Conserva intatta la sua forza: se ne percepise il geniale impianto architettonico e ci si può abbandonare all'incanto della sua linea melodica senza fine.
Quella per viloncello e orchestra è veramente di grande impatto emozionale .

PSICHE balletto per orchestra 2008 CD 15 partitura Pagg.200
E' un mito che suggerisce una profonda considerazione psicologica: la felicità è tutta nel sogno, nell'illusione... a volerla contemplare da vicino, per scoprine il segreto, si dissolve e sparisce...
Ecco iI cinque tempi di questo mirabile balletto: I capricci di Amore - Il fascino di Psiche - L'invidia di Venere - Psiche incontra Amore - Curiosità insidiosa - La solitudune - Michele Paradiso affronta questo tema affascinante con la grande spinta creativa che lo distingue.

FEERIE balletto per orchestra 2008 CD 15 partitura Pagg.220
E' la vicenda fantasiosa della dolce Alina che riesce a superare la negatività di Carabosse, strega cattiva e invidiosa... Alina impara a volare e guarda il bello e il buono del mondo con occhi incantati.
Il balletto si realizza in quindici brani musicali, uno più gradevole dell'altro, legati da un pensiero unitario, da un'orchestrazione sempre intensa, ricca di colore. I temi arrivano da lontano, Michele Paradiso li aveva sempre conservati, nel tempo, gelosamente, con amore. Pagine e pagine, scritte a matita...ormai quasi illeggibili: frutto di un talento raro e della creatività eccezionale dei suoi vent'anni.
Magia di un sabato - Arcobaleno di marzo - ...arriva Carabosse - Libellula malata - Plenilunio - Visage - Alina impara a volare - Linea d'ombra e di follia - Girotondo - Alina e Carabosse - La rosa blu - Alina innamorata - L'orologio impazzito - Si alza il vento - Le farfalle rosse -

PARADISO PERDUTO per violino e orchestra 2009 CD 16 partitura Pagg.384
per violino e pianoforte 2009 CD 17
Il balletto Paradiso Perduto nasce per...scommessa, per gioco, per via della omonimia con l'opera di Milton di cui il 9 dicembre 2008 ricorrevano i 400 anni dalla nascita .
Michele Paradiso, affascinato dalla michelangiolesca immagine della Genesi e incantato, come tutti, dall'antica vicenda di Adamo ed Eva, desiderava da tempo realizzarne un fantastico balletto.
Ora quest'opera esiste, seria, complessa, drammatica, struggente, intensa... un capolavoro. La travolgente sonorità dell'orchestra lascia spazio al pensiero poetico e al virtuosismo spericolato del violino.
Nella versione per violino e pianoforte l'emozione dell'ascolto si fà più insinuante, speciale. Il pianoforte assume tutto il peso e la responsabilità di percorrere il lungo e incalzante svolgersi dei fatti e il violino diventa protagonista nel narrarli. Con totale coinvolgimento e vera passione, superando difficoltà tecniche non da poco, il suo canto raggiunge accenti commossi e sconvolgenti.
Il dono della Vita. L'attesa della Donna. Il primo Amore.
L'insidia potente del Male. La sentenza inesorabile, questi sono i cinque movimenti dell' incantevole balletto, che di questa forma di teatro in musica possiede tutte le qualità che affascinano ed incantano, sia per l'argomento, sia per la pregnanza dei sentimenti che evoca, sia per la coinvolgente violenza drammatica.
Quì la musica, in alcuni momenti, raggiunge un linguaggio assoluto: un livello così alto e rarefatto da non avere bisogno dell'apporto di un tema o della visione scenica e della danza.
E' sempre tanta l'urgenza di darsi ad nuova composizione che Michele Paradiso, come spesso ama fare, senza preamboli, senza l'appoggio di battute o di fraseggi introduttivi, forse utili ad allungare un brano ma anche a nasconderne l'incertezza degli intenti, entra immediatamente nel clima del primo movimento: 'Il dono della vita '. Il pensiero musicale si insinua sicuro, diretto, gioioso, dolce, misterioso, ineffabile e per incanto ci appare Adamo, inconsapevole, stupito, felice, bello, nella sua assoluta ingenuità, investito dall' eccezionale miracolo della vita, che è il dono più grande che si possa immaginare... è in attesa. 'L'attesa della donna ' è il secondo movimento. Si entra in un'atmosfera sospesa, dove le sonorità vanno via via trasformanosi, dove la linea melodica mirabilmente si cela nella trama dell'orchestrazione per riapparire misteriosa e presaga di qualcosa che sta per succedere.
Cè tutta l'ansia di Adamo per l'incontro desiderato e sconosciuto. Il terzo movimento è un dolcissimo canto appassionato 'Il primo Amore' E' una musica che va ascoltata con l'abbandono che permette di essere coinvolti e trasportati nella sua magica atmosfera.
Il lungo interminabile discorso del violino, con la complicità degli altri strumenti vuole evocare le emozioni le vicende del pensiero e del cuore: è un canto senza parole, è un racconto senza fine...
'L'insidia potente del Male' è un'originale duetto tra Michele Paradiso e J.S. Bach. Lo splendido preludio in sol minore, per organo, entra all'improvviso, all'inizio del quarto movimento, come una provocazione, un'appassionata sfida, un atto coraggioso e temerario che nasce da un' ammirazione, da un'affetto di lunga data, ma soprattutto da un riconoscimento per una strana parentela che, superando vertiginosamente tre secoli si manifesta in tutta la sua naturalezza.
L'originale e imprevedibile dialogo musicale con l'eccelso compositore, in un primo momento sconcerta e stupisce ...ma presto diventa molto interessante e gradevole constatare come si distinguono e si aternano le due anime : quella antica intangibile, perfetta di J.S.Bach e quella attuale, accorata ed umana di Michele Paradiso, di come riescano a fondersi e come mirabilmente, l'apporto di sonorità di canti evochino quel clima inquietante della tentazione, dell'insidia affascinante del Male.
Nel quinto movimento 'La sentenza inesorabile' MIchele Paradiso ripropone, in una veste smagliante e con un'orchestrazione esemplare, un brano della sua primissima produzione per pianoforte 'Ibis'.
che anche nella prima versione era caratterizzata da un'inquietante e ossessiva ripetizione del tema, con un tempo, con una cadenza e con una linea melodica dal crescendo ossessivo.
Non era prevista la presenza del violino, ma ora la sua voce autorevole vuole e deve emergere.
Nella lotta con gli altri strumenti, che nella versione orchestrale hanno un ruolo determinante per l'inteso apporto del loro canto, il violino fatica ad emergere e nel voluto disordine armonico viene a tratti adombrato. La sua voce struggente ed ineffabile viene contrastata,.. Si evidenzia così, nella affannata ricerca di sonorità insolite e desuete, nella geniale scelta di tonalità imprevedibili, l'atmosfera allucinante della cacciata, e il dolore per la disperata certezza del non ritorno.

FOGLI D'ALBUM balletto per orchestra 2009 CD 18 partitura Pagg.240
Pagine della giovinezza, conservate e ritrovate, scritte a matita, quasi cancellate ma ancora decifrabili e già perfette nel contrappunto e nell'armonia e che ora vivono sotto il segno di una luminosa evoluzione per orchestra. Sono pagine di un'assoluta eleganza di forma e la scrittura è sotto il dominio del più lucido autocontrollo.
Temi originali e bellissimi scritti sul filo conduttore di una fantasia e di una creatività senza limiti, come una improvvisazione.
Dopo la pioggia - Discorsi segreti - Momento inatteso - Batticuore - Marcia nuziale - Luna di miele - Per una notte insonne - Canto senza parole - Buon compleanno - Ninna nanna - I suggestivi titoli di questo imprevedibile balletto esaltano e facilitano la fantasia di chi lo ascolta e servono a memorizzarne le incantevoli sonorità.

METAPHORA balletto per violino e orchestra 2009 CD 19 partitura Pagg. 340
Un momento di luce - Fantasmi dell'innocenza - Giorno di festa - Viaggio .
Quest' opera nasce i primi giorni di settembre 2009.
C'è una data in fondo all'utima pagina nella stesura per violino e pianoforte:' 7 ottobre 2009', e ce ne è un' altra che la sovrasta,' finita la partitura il 5 novembre'.
Sia la partitura per violino e orchestra (340 pagine) sia lo spartito per violino e pianoforte sono un magistrale esempio di come si può, di come si deve scrivere musica.
E' un saggio di concentrazione del pensiero creativo, di chiarezza di visione, di velocità di sintesi per il raggiugimento della forma: Tutto in poco più di un mese.
La metafora non va considerata solo dal punto di vista logico poiché metaforico è, nelle origini, tutto il linguaggio.
L'aspetto intuitivo della metafora consiste nel trasferire un termine, da quel concetto a cui propriamente si applica, a un concetto che presenta col primo qualche somiglianza di carattere.
La metafora non è perciò che una similitudine abbreviata. In arte però questa similitudine abbreviata può diventare pensiero, filosofia, verità, forma.
Michele Paradiso ha chiamato questa sua nuova opera Metaphora. Si articola in quattro quadri: ' Un momento di luce ', ' Fantasmi dell'innocenza ', ' Giorno di festa ', ' Viaggio '. Metaphora della Vita dunque e di quei momenti fatidici ed imponderabili del passaggio di ogni essere vivente al mondo.
Rivestire di note questi concetti ineffabili, dare un senso profondo e verità alla musica che questi concetti deve esprimere ed evocare, è un'ardua impresa cui, come sempre, coraggiosamente appassionatamente si è dedicato, in questi giorni piovosi d'autunno che forse lo hanno aiutato a concentrarsi e a cogliere appieno la spinta creativa e l'urgenza del suo operare.
Metaphora è una grande realizzazione musicale, dalla poderosa architettura, fatta di sonorità impreviste, per il continuo mutare delle tonalità, dove l'orchestrazione ha una tesitura complessa ed intensa che impegna eccessivamente, chi si accinge al primo ascolto, quasi fino allo sfinimento, ma suscita indubbiamente anche il desiderio di capire, di riconoscere ed amare quelle armonie dense di significato, quei temi che, intanto, stanno facendo breccia nella memoria e nel cuore.
Metaphora può essere paragonata, per il livello e la raffinata bellezza ad una sinfonia del romanticismo.
Un'opera romantica... ma anche pervasa, nella sua struttura, da una strana diversa melanconia e in qualche punto da una violenta ed amara realtà esistenziale che appartiene a questa nostra difficile e dura contemporaneità .
Metapfora si deve ascoltare con la stessa attenzione con cui si ascolta Mozart Beethoven e Brahms.
Accettare l'impegno, e la concentrazione che serve per seguire una musica sconosciuta... di un autore che non è celebre...ma è un genio. Ci vuole amore e serenità per essere all'altezza di questa dolce fatica, che sicuramente sarà ripagata dal piacere e dalla gioia dell'ascolto di un'opera, forse difficile, ma che per la sua pregnanza coinvolge oltre l'udito, il pensiero, la conoscenza e il cuore. La guida che introduce alle imprevedibili desuete armonie di questo nuovo mondo da esplorare è Il violino solo, affascinante protagonista, che ci accompagna dall'inizio alla fine dell'opera, con la sua voce ineffabile con il suo canto struggente e il forte insostituibile apporto di tutti gli altri strumenti e del loro originale tracciato melodico.
L'invito dunque è abbandonarsi per accogliere questo capolavoro...o allontanarsi. 'Un momento di luce' allude al miracolo della nascita. Per ogni creatura che viene al mondo, c'è un rovello, c'è un annuncio , c'è un'attesa.
Questo primo quadro si caratterizza per l'insolita sonorità iniziale. Una cascata di note che si affollano, s'inseguono liquide, rotonde, luminose, iridescenti come perle che preparano l'arrivo di qualcosa, di un evento fuori del comune, di una sensazione sottile di stupore, di paura e di gioia, come si avverte di fronte ad un avvenimento importante, ad una impresa grandiosa, come a quella della creazione ... di un'opera d'arte.
Il secondo quadro ' Fantasmi dell'innocenza ' allude a quel tratto di vita che va dall'inizio dell'adolescenza alla pienezza della gioventù e dove la corsa del tempo va ad una velocità spericolata verso il futuro, Il passato ci appare così lontanissimo..... non c'e stato posto per la riflessione e le vissute esperienze, le perdute emozioni non tornano come ricordi... ma come fantasmi, strane visioni, fugaci immagini, inafferrabili parvenze...Si vorrebbero fermare quei fantasmi, afferrarli, capirne il messaggio, riviverne la dolcezza, per qualche attimo ancora, nel presente.
Nel terzo quadro, ' Giorni di festa ' l'atmosfera cambia.
L'orchestrazione eccezionalmente forte è anche esaltata da un'armonia ricca di invenzioni che trasporta in un mondo spensierato, gioioso, vibrante: pare di percepire in lontananza gli echi e l'allegria di una danza rusticana, e un suggestivo suono di campane...
Con superficialità consapevole ed una certa riposante durezza d'animo che fà anche sembrare cosa ovvia e facile l'accettazione del mondo così com'è...si accetta, allora il coinvolgimento in quell'oceano di sonorità, si vuole entrare nell'intreccio coraggioso ed intenso degli archi e dei fiati, se ne vuole sentire il discorso concitato, essere avvolti in quella ridda di note così indispensabile e necessaria alla logica ragione musicale.
Il paesaggio sonoro ora, nel quarto ed ultimo quadro 'Viaggio', assume nuovi e ben più accorati accenti, raggiungendo tra tutte le composizioni di Michele Paradiso,il livello più alto.
C'è nella imponente sonorità di questo brano una spinta emozionale, uno vero struggimento dell'anima, viene violentemente evocato l'umano peso del destino, viene indicato l' inesorabile tracciato da percorrere, dove si conosceranno la fatica e gli inevitabili contrasti, le impreviste vicende, le vittorie del pensiero, la dolcezza dei ricordi, ma anche la felicità di esitere ancora...
Tutto questo e molto di più, si trova nelle magiche note dell' Adagio appassionato, che durerà fino alla conclusione dell'opera e dove, forse, si arriverà con gli occhi umidi di pianto.. per cui vale, questa volta, veramente dire la frase 'Non ci sono parole'.

FINO AD OGGI, 7 NOVEMBRE 2009, ESISTE LA PARTITURA D'ORCHESTRA DI QUESTE 25 OPERE CHE OCCUPANO COMPLESSIVAMENTE 5263 PAGINE DI MUSICA SUBLIME.

VENEZ AU CIRQUE – Fiaba per orchestra 2010, partitura Pagg.200
Odile et son cheval - La danceuse aux patins sur le fil - Le cheval s'est cassé une jambe
Adieu, mes chèrs amis - Odile et Denis fiancés - Lac de l' amour - Vive la liberté
Una straordinaria bambina di otto anni: Luisa Saggese realizza un libro unico e suggestivo con disegni a fumetti, tanto ingenui quanto originali, per raccontare le avventure e i giorni dei personaggi e degli animali che vivono in un circo e li descrive con la fantasia e gli occhi incantati della sua infanzia.
Michele Paradiso ha provato tenerezza per questo piccolo capolavoro che è ' Venez au cirque'; e con animo ammirato e commosso compone una fiaba musicale in sette quadri.
Subito, dalle prime battute si entra nel mondo del circo evocato dal trotto di un cavallino.
Poi si è accolti dalle splendide sonorità, dalla la suggestione di temi gradevoli e desueti, dalle mutevoli atmosfere che si alternano e si distiguono l'una dall'altra per la variabilità dei luoghi, delle vicende e dei sentimenti che descrivono.
La luminosità del racconto evoca magicamente il clima di quel mondo infantile e incantato, che appare e scompare come le immagini inafferrabili del sogno.
C'è in tutta l'opera una struggente melanconia, e se Odile si esibisce con brio sul suo cavallino, se ' la danzatrice sui pattini' esegue con successo il difficile suo numero sul filo... c'è il dispiacere per il cavallino che si rompe una zampa...
Odile, che con il suo circo è solita viaggiare e parlare di paesi lontani, fa nascere nel cuore una sottile apprensione ripetendo troppo spesso, tra un disegno e un fumetto ' addio miei cari amici'....e si teme di intuire un significato recondito, un presentimento ineffabile ed inquietante.
La musica ci trascina nel ricordo di ' Odile e Denis fidanzati '... che dopo varie avventure arrivano al ' Lago dell'amore '... e noi con loro, siamo investiti dall'imprevedibile bellezza dell''adagio cantabile. Michele Paradiso con generosa creatività musicale e un'orchestrazione impeccabile, attenua il discorso degl'archi ed esalta la voce dei fiati. Nasce un notturno.
E' un notturno lunare romantico, profondo, esaltante e misterioso che si avvicina, senza sfiorarli, ad altri notturni, conosciuti ed amati e di cui, come per questo non se ne vorrebbe più la conclusione.
Ma ecco che la conclusione di questa originale fiaba musicale avviene, al settimo quadro con l'immagine di Odile, felice sul suo cavallino, mentre grida ' Viva la libertà'. E' un brano deliberato e liberatorio, è un' inatteso piccolo inno alla gioia di vivere.

Michele Paradiso negli ultimi tre mesi di questo intenso 2010 ,ha realizzato la partitura di due opere eccezionali per contenuto e musicalità. Questa volta, fonte della sua appassionata ispirazione sono le Metamorfosi di Ovidio , precisamente la favola di Apollo e Dafne e Antologia: una scelta di otto poesie di Ungaretti di cui sottolinea ed esalta i versi più struggenti. Publio Ovidio Nasone (nato a Sulmona nel 43 a.C) e Giuseppe Ungaretti ( nato ad Alessandria d' Egitto l'8 febbraio1888 da genitori lucchesi), vissuti in epoche tanto diverse, così lontani tra loro nel tempo (oltre 2000 anni), stupiscono ed emozionano ancora. Il primo per la grande e trepidante umanità il secondo per la sua rivoluzionaria contemporaneità. Entrambi consapevoli degli affanni dei nostri giorni

METAMORFOSI 2010
per violino e orchestra, partitura pagg.180
per violino e pianoforte, partitura pagg.60
Ovidio scrive le Metamorfosi, suo capolavoro assoluto, dal 1 al 8 d. C.; La favola di Apollo e Dafne nel Libro Primo v.v. 451-568, è forse la più suggestiva, è quella che avvince, stupisce, emoziona e coinvolge da sempre il pensiero e la fantasia di filosofi e artisti. Mi torna in mente l' Apollo e Dafne del Bernini e la strepitosa bellezza di quella scultura che offre una visione stupenda, esaltante ma meno sconvolgente dello straordinario avvenimento mitologico. Michele Paradiso nel suo racconto musicale vuole evocare il senso inquietante e disperato che si percepisce nei versi di Ovidio e traduce in quattro movimenti orchestrali le vicende psicologicamente drammatiche dei due emblematici protagonisti . Animus e Anima, La fuggitiva, La depressione, Oblio e Metamorfosi Apollo è follemente innamorato di Dafne e la insegue ...la sua passione è irrefrenabile... Dafne è solo anima, è come il vento: con percorsi non prevedibili sulle ali della libertà. Dafne è irragiungibile...Questo è l'enigma che investe il destino di Apollo. Dafne si nega a lui, è fuggitiva, come ogni artista che non accetta condizionamenti e limiti ...Apollo non potrà possederla mai. La depressione che sconvolge Apollo è quella latente che incombe in ogni esistenza umana: Il capriccio, il desiderio, la volontà di afferrare nuovi traguardi difficili, lontani, insuperabili anche con la consapevolezza di merito e di diritto, lascia sempre e comunque l'animo totalmente inappagato. E' la storia di un amore negato, ricco di significati magici e misteriosi: è il racconto di una conquista impossibile: Dafne è inafferrabile.. come il Successo...la Celebrità...l'Arte...la Gloria... Gli uomini sono destinati individualmente all'inanità e all'oblio... e solo le grandi opere raramente restano nella storia. Dafne non si cura della passione di Apollo... .Dafne vuole l'Oblio... Dafne vuole annientarsi... avviene la Metamorfosi. Eppure è vero che qualcosa rimane nella memoria collettiva nel pensiero e nella volontà di altri uomini...una luce, un segno, una forma, un suono che fa . rinascere l'emozione di riconoscere un sentimento antico, un percorso di sempre, la spinta vitale, l'esigenza, di riprendere quella strada solitaria, impervia ma stranamente allettante: quella del fare.

METAMORFOSI
CONDANNATI ALL’IMPOSSIBILE
Nulla mancava perché Apollo, prediletto del Sole, e Dafne, figlia della Terra, realizzassero l’unione perfetta.
Dafne, che fin allora aveva ricusato le nozze con le creature che conosceva, di certo non si sarebbe negata al dio che non aveva ancora visto.
Aspirava all’eternità, Dafne, non ai futili ardori dei mortali; e Apollo era il dio delle arti che spingono l’immanenza ai limiti rarefatti della materia, spasmo di tuffarsi nella trascendenza! L’arte in genere e la musica in particolare, la salute definitiva, il futuro perenne: questi gli attributi di cui Apollo fa dono; lo sposo predestinato alla fanciulla che non si accontenta dell’attimo, desiderando rompere il guscio dell’ ordine fisico per irrompere, come un pulcino ardimentoso, nella metafisica.
Il capriccioso Cupido, dio dell’amore, vuole vendicarsi di Apollo, con il quale è venuto a diverbio per futili motivi.
Ha due frecce nella faretra e le usa a piacimento: una suscita amore, l’altra ripulsa.
Riserva la prima a Apollo, che subito arde di brama per Dafne; costei, appena trafitta dall’altro dardo, aborrisce inspiegabilmente Apollo, quasi fosse il serpente Pitone, che invece Apollo ha sconfitto.
Così due esseri che erano chiamati a congiungersi, si trovano davanti a una realtà che li disillude.
Si avvicina Apollo, bramoso.
Fugge Dafne, anch’essa bramosa di salvezza, ignara che le è offerta in Apollo.
Fuggono gli amanti impossibili.
Non uno verso l’altra come era nei desideri segreti, come è nella logica dell’amore, ma una dall’altro, anche se fatalmente nella stessa direzione, perché ognuno è legato al suo destino fino al fondo dei desideri.
Solo là il big-bang può esplodere.
l loro piedi sfiorano la terra e a volte sembrano piuttosto in volo radente sulle punte delle erbe, senza toccarle, tra lo stupore dei fiori che sono occhi sparpagliati nella vastità della prateria, a osservare i protagonisti che l’ attraversano.
Apollo più che mai vuole far sua Dafne e costei più che mai si vuole sottrarre a lui.
Aborrisce ciò che cerca.
Vuole sottrarsi all’amplesso al quale spalanca le mani.
Ha il futuro alle spalle.
Ciò che ella cerca la sta rincorrendo.
Se solo si fermasse! E ecco, all’improvviso, un fiume taglia la prateria e sbarra il passo alla fuga della fanciulla.
Il destino vuole darle la vittoria, favorendo la brama manifesta di Apollo e quella inconscia di Dafne.
Apollo ormai è sicuro: raggiungerà la fanciulla, la farà sua e ella saprà chi davvero cercava, mentre fuggiva da lui.
I due si troveranno congiunti nella meta agognata! Già le braccia di Apollo sono protese a ghermire il desiderio.
Dafne avverte la sconfitta.
Condannata da un sortilegio a fuggire ciò che desidera, mentre crede di andargli incontro, invoca il soccorso di sua madre.
E Madre Terra ghermisce il frutto del proprio grembo per i piedi, per reintrodurlo nell’ utero.
I piedi di Dafne affondano subito nel suolo, quanto basta per mettervi radici.
Il corpo all’istante si fa albero; la carne stupenda si cinge di corteccia, le braccia e i capelli sono già rami.
È immobile ora Dafne, irraggiungibile dal dio della luce che l’abbraccia invano e le aderisce.
Dafne, precipitando nel regno vegetale, ha sperimentato un orrore più grande di quello che a torto la faceva fuggire e si è voltata a implorare Apollo, perché la trattenesse.
Troppo tardi.
Apollo già rigava di lacrime il tronco di lei, mentre le ultime foglie spuntano ancora dai capelli e dalle dita protesi.
Un vallo invalicabile divide per sempre Apollo da Dafne e entrambi lo sanno.
Gli dei commossi da tanta tragedia, avendo tutto osservato dal cielo, chiamano Lauro la pianta sorta dove Dafne ha cessato di esser donna.
E stabiliscono che gli umani, capaci di compiere opere che si sottraggono all’oblio del tempo, siano “laureati” con i rami di lei, perche in Dafne sia onorato il loro nobile, ma vano cimento.
Michele Colagiovanni

ANTOLOGIA 2010
per orchestra, partitura Pagg. 180
Michele Paradiso ricorda alcuni momenti della vita di Ungaretti con l'affettuoso intento di rievocare musicalmente quelle emozioni che hanno reso unica e irripetibile l'esperienza poetica del grande Maestro.

1 - Mattina - 26 gennaio 1916 (L'Allegria)
M'illumino d'immenso
Il corno annuncia le prime luci dell'alba; interviene la tromba con il pianoforte per evidenziare l'arrivo del sole, che sarà accolto dalla piena sonorità dell'orchestra. La visione sconfinata del paesaggio è sottolineata da un'orchestrazione polifonica e dalla tromba e dal corno che ripropongono nel loro raffinato alternarsi e in modo ossessivo il canto dominante.

2 - Pellegrinaggio - 16 agosto 1916 (L'Allegria)
...Ungaretti
uomo di pena
ti basta un'illusione
per farti coraggio...
Per la prima volta, nella Poesia Italiana l'Autore evoca il proprio cognome ... le battute musicali, in quattro quarti,scandiscono le quattro sillabe, in un'atmosfera densa e sospesa... poi il tempo musicale si trasforma, muta momentaneamente in tre quarti, e diventa più leggero, come per ricordare che basta un'illusione per farsi coraggio, anche in una situazione così precaria e pericolosa come era quella sul fronte del Carso nel 1916, quando Ungaretti ventottenne viveva ogni giorno la paura della morte.

3 - Godimento - 18 febbraio 1917 (L'Allegria)
Mi sento la febbre
di questa
piena di luce
Ungaretti avverte il violento coinvolgimento dell'imminente primavera, ne è come sopraffatto.
L'orchestra irrompe in un canto di sfrenata gioia, di libertà che sfocia ...in un grido di dolore.


4 - Luglio 1918 - (L'Allegria)
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie...
Questi pochi versi sono una pietra sul destino infelice di esseri umani cui è stata tolta la vita nel fiore degli anni come la fragilità delle foglie d'autunno che cadono irrimediabilmente al primo soffio di vento.
L'orchestrazione assume una sonorità religiosa come alla ricerca di una pietà divina, per un conforto ad una precaria esistenza. E' un canto...è una preghiera, è un corale che raggiunge la solennità dell'organo.

5 - Giorno per giorno 1940-1946 - (Il Dolore)
...E t'amo, t'amo, ed è continuo schianto...
Il ricordo straziante del figlio Antonietto è il tema dominante della raccolta poetica '' Il Dolore ''
L'amore vissuto senza la concretezza di un abbraccio crea uno schianto che fa venir meno al Poeta la stessa ragione di esistenza.
Con questa composizione vibrante e tumultuosa Michele Paradiso trasferisce la sua generosa creatività musicale e partecipa con tutta l'anima allo strazio dell'amico Ungaretti.
Tra i suoni sconvolgenti di quest'orchestrazione intensa e puntuale sembra, ad un certo punto, di percepire l'eco di una ninna nanna che evoca la tenerezza e il ricordo di una culla...per dare tregua al Dolore....ma il richiamo del figlio perduto è senza freno è lacerante e non dà pace.

6 - Ultimi cori per la terra promessa. 1952 -1960
...Con minuto fiorire, gialla irrompe la mimosa...
L'mprovvisa fioritura della mimosa e quel suo abbagliante colore giallo illumina gli ultimi giorni d'inverno e lascia sperare in un futuro migliore...
L'orchestra descrive una trepida attesa. I suoni, con un linguaggio sommesso si intrecciano e inseguono il canto che esplode in un attimo fugace di felicità

7 - Stasera - 22 maggio 1916 - (L'Allegria)
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
Come in ogni giornata così nella vita giunge la Sera. Questa volta la musica non provoca turbamenti ; è rarefatta, romantica, come il vento leggero che culla dolcemente i nostri pensieri.

8 - Ultimo quarto - 1927 - (Sentimento del tempo)
Luna
piuma di cielo
così velina
arida
trasporti il murmure d'anime spoglie?...
Accordi sospesi in un spazio oltre l'esperienza; un susseguirsi sommesso di voci...e finalmente una calma appagante senza tempo.

ORPHEUS 2011 balletto per violino e orchestra partitura pagg.340

ORPHEUS 2011 per violino e pianoforte partitura pagg.116
Michele Paradiso ha realizzato, in due mesi, da settembre a ottobre 2011 questo incantevole balletto in 10 quadri per violino e orchestra.
Orfeo celebrato come meraviglioso cantore, è una delle più affascinanti figure che si incontrano nella mitologia greca. Ovidio, nelle Metamorfosi raggiunge accenti di sublime poesia e ne fa rivivere la sconvolgente vicenda.
Nulla si può affermare con sicurezza intorno all'origine di Orfeo e al suo primitivo significato. Qualche indizio è offerto dal suo nome che probabilmente deriva dal greco orphanos e dal latino orbus, che contiene il concetto di solitudine, di privazione e perciò significa cantore solitario …cantore privato della sposa con allusione alla perdita di Euridice.
Orfeo apprese dalla madre il dono divino di trarre della cetra accordi così soavi e suoni così delicati, da animare ogni cosa. I venti lo ascoltavano, i fiumi si fermavano, le fiere si accoccolavano mansuete ai suoi piedi… Orfeo, oltre che incantatore e demone della natura è specialmente ricordato per la suggestiva e delicatissima leggenda intorno alla sua persona, secondo cui quando la sua amata Euridice, morsicata da un serpente morì, desolato discese nell'Ade per riprendersela. Con la soavità della sua musica dagli accorati accenti riuscì ad ammansire il cane Cerbero e a persuadere il re e la regina dei morti, Plutone e Persefone a restituirgli la sposa. Gli fu posta però una condizione: egli doveva camminare davanti ad Euridice, senza voltarsi, finché entrambi non avessero raggiunto la dimora terrena. Orfeo mancò all'impegno: non sentendo dietro di sé i passi di Euridice, si voltò ed ella svanì nell'ombra ricadendo nell'Ade. Inconsolabile e disperato Orfeo vagando per le regioni della Tracia e lungo le solitarie rive dell'Ebro affrontò la sua pena, con canti che avevano la virtù di commuovere le fiere e la natura inanimata. Il mito gentile di Orfeo simboleggia il divino potere della poesia e la desolata vanità del sogno.

1 - Deflevit (v.12) - Orfeo piange Euridice perduta per sempre. Il violino solo è la struggente voce del dolore che non trova pace.

2 - Causa viae est coniunx (v.23) - Orfeo vuole ritrovare il suo amore e intraprende il viaggio per realizzare il suo folle progetto

3 - Vicit Amor (v.26) - Il potere senza confini dell' amore è la ragione del suo sogno che non si potrà avverare

4 - Retexite fata (v.31) - Orfeo rivuole Euridice e rivolge alle Parche la preghiera di ritessere il destino della sua amata: la preghiera è disattesa e con tutta la forza della sua follia egli afferma il diritto di riavere la sua giovane sposa.

5 - Haec est domus ultima ( v.34) - Orfeo s' incammina verso il regno delle ombre.

6 - Exangues flebant animae (v.41) - Le anime senza vita ascoltano il lamento di Orfeo e si commuovono.

7 - Eurydicenque vocant (v.48) - Le Eumenidi chiamano Euridice per dirle che Orfeo vuole riportarla in vita.

8 - Ne flectat retro sua lumina (v.51) - Orfeo non deve girarsi indietro mentre risale la strada del ritorno.

9 - Avidus videndi flexit amans oculos et protinus illa relapsa est (vv.56-57) - Orfeo pazzo d'amore per un attimo volge lo sguardo indietro e subito Euridice scompare per sempre.

10 -Fila sonantia movit (v.89) - La musica è il suo rifugio


CON TUTTO IL CUORE 2011 partitura per orchestra pagg.60
Mattino-Meriggio-Sera

ALCYONE 2012 balletto per violino e orchestra partitura pagg.200

ALCYONE 2012 per violino e pianoforte partitura pagg.67
Dalle Metamorfosi di Ovidio libro XI - balletto in quattro quadri

1 - Ubi est quae cura mei prior esse solebat?(v.442) - (dov'e' quell'amore per me che veniva prima di ogni cosa?) - Una promessa disattesa . Alla gioia di essere sempre insieme , si alterna l’ipotesi del distacco che mette un velo di tristezza e di incertezza nel rapporto d’amore . L’andante appassionato è un tumulto dell’anima, è un grido di tenerezza , è l’incubo del dubbio.

2 - Vale dixit conlapsaque corpore toto est(v.460) - (disse Addio e ... svenne) - Alcyone teme il distacco e avverte un brutto presagio .La psicologia femminile rifugge la ragione e crea turbamenti e stati d’ansia . La paura del naufragio spaventa Alcyone e le fa perdere i sensi .Questo adagio è un canto lungo e incompiuto.

3 - Cum mare sub noctem tumidis albescere coepit flucitbus .. (v.480) - ( quando sul far della notte il mare comincia a gonfiarsi e a biancheggiare ..) - È il cuore dell’opera.Il destino inesorabile deve compiersi come in una tragedia di Eschilo. La giovane età dei personaggi non mette al riparo dal naufragio .Il violino solo di Lisa Green si impegna a emergere tra i tanti canti dell’orchestra e del pianoforte che in alcuni momenti è protagonista . Come autore riconosco l’unicità di questo pensiero musicale dalle armonie desuete .

4 - Mane! quo te rapis?Ibimus una(v.676) - (rimani,dove fuggi?ce ne andremo via insieme.)
... tandem superis miserantibus ambo alite mutantur ...mansit amor...(v.741-744) - (finalmente per la ompassione degli dei , entrambi furono mutati in uccelli e ... il loro amore sopravvisse)
- Nel sogno di Alcyone tutto sembra recuperabile ma la volontà di stare ancora insieme diventa sfuggente e impossibile .La Tragedia si compie nella tempesta sul mare .Una forza superiore trasforma i due protagonisti in uccelli e nel volo si perpetua il loro grande amore .


PROMETEUS 2013 balletto per violino e orchestra in cinque quadri partitura pagg.256

PROMETEUS 2013 balletto per violino e pianoforte in cinque quadri partitura pagg.86
(L'Eroe-Pandora-La Speranza-La dura prova- Il Destino)

1 - L’eroe Prometeo -Prometeo è una potente figura della mitologia, simbolo della ragione vittima del dispotismo cieco e autoritario. Prometeo giovane e coraggioso ruba il fuoco a Giove per darlo agli uomini. È il fuoco della conoscenza e delle memoria. Prometeo coltiva un sentimento di immortalità e crede nell’assoluto potere dell’uomo .

2 - Pandora -Pandora possiede la seduzione femminile , il fascino della parola , il magico potere della persuasione. Giove incarica Mercurio di consegnare la dolce Pandora e un bel vaso chiuso come dono di nozze a Prometeo. Questi sospettò che ci fosse nel dono una insidia e regalò Pandora e il vaso a suo fratello Epimeteo buono e credulone. Pandora si struggeva dalla curiosità di vedere cosa ci fosse nel vaso misteriosamente chiuso con forza. Riuscì ad aprirlo e uscirono tutti i mali del mondo : la povertà, il dolore , la guerra , la morte , la disperazione … chiuse subito il vaso ma il danno fu irreparabile.

3 - La Speranza - Nel vaso di Pandora era rimasta l’unica illusione della vita : la Speranza. Questo Adagio esprime rassegnazione e fragilità. Verso la fine esplode la ribellione ma di breve durata e poi tutto si placa nell’accettazione della vita.

4 - La dura prova - Giove indignato che un mortale si fosse impadronito delle sue prerogative di creatore dell’universo, comandò a Vulcano di incatenare Prometeo sul monte Caucaso dove un’ aquila avrebbe divorato il suo fegato ogni giorno ricrescente. Ercole uccise l’aquila e liberò Prometeo da questo atroce dolore.

5 - Il Destino - La figura di Prometeo continua ad affermare la forza dell’intelligenza che riesce a trionfare sulle tenebre dell’ignoranza e dell’errore . L’uomo è mortale ma la vita è un dono inestimabile e va vissuta con gioia perché è un’avventura irripetibile.

FRAGMENTA 2014 per flauto oboe e orchestra in tre movimenti partitura pagg. 80
(Splendemi in cuor l’Aurora-Tutto era silenzio-…le cento fontane parlan soavi e piane come feminee bocche)

1 - mihi pectore fulget Eos - (Splendemi in cuor l’Aurora) - ultimo verso di Sogno d’un mattino di primavera . E' una composizione che apre il cuore al nuovo giorno in un canto continuo e suggestivo vibrante di speranza

2 - omne silentium erat - (Tutto era silenzio) - ultimo verso di Meriggio .Questo adagio appassionato prelude alla sera e quindi alla fine del giorno.Un velo di malinconia placa le inquietudini e rasserena l’esistenza.

3 - Volvuntur prono fontes sub gramine centum, dent quasi concentum femineoque sono - ( … Le cento fontane parlan soavi e piane come feminee bocche) - questo frammento tratto da Villa D’Este inserito nel libro Primo delle Elegie Romane .Il viale delle cento fontane di Villa D’Este suscita una emozione senza tempo . E' un vociare sommesso e misterioso che si amalgama con i suoni imprevedibili di questa composizione gioiosa come il finale di una sonata che si chiude in un canto di grande sonorità.

MEDUSA 2014 in due movimenti partitura d’orchestra pagg. 80
(Medusa giovane e bella-L'Oltraggio)

1 - Medusa giovane e bella e' di grande attualità e rispecchia la volontà di una adolescente che sente di possedere il mondo con la sua bellezza prorompente .E' la Primavera della vita ricca di sogni e di illusioni .Nei suoi capelli c’e' la forza della seduzione che rapisce e incanta .Tutto questo è descritto dalla calda sonorità del corno

2 - L'Oltraggio esprime la virulenza , la cattiveria e la prepotenza fisica dominante del Maschio. Medusa è intimidita , ha paura e vuole evitare lo scempio della sua Libertà. Il dio Nettuno la violenta nel tempio di Minerva. Da quel giorno Medusa non esiste piu .Il violoncello descrive con grande pathos questo dramma e tutto si estenua in un flebile lamento.

HORRIBILE VISU 2015 in tre movimenti partitura d’ orchestra pagg. 100
(Medusa giovane e bella–Canto d’amore-Nemesis)

1 - Medusa giovane e bella e' di grande attualità e rispecchia la volontà di una adolescente che sente di possedere il mondo con la sua bellezza prorompente .E' la Primavera della vita ricca di sogni e di illusioni .Nei suoi capelli c’e' la forza della seduzione che rapisce e incanta .Tutto questo è descritto dalla calda sonorità del corno

2 - Canto d'amore , in questo adagio c’è la tenerezza dell’incontro e la magia senza tempo che coinvolge il corpo e l’anima . Medusa innamorata si unisce a Nettuno nel tempio di Minerva.

3 - Nemesis la Dea è furibonda e trasforma i capelli di Medusa in serpenti .Nessuno potrà più fruire della sua bellezza e al primo sguardo saranno tutti pietrificati. E’ la vendetta senza pietà dei potenti. La Nemesis è una composizione formidabile per sonorità.

ARETHUSA 2016 in tre movimenti per corno e orchestra pagg. 72
(La serenità-Turbamento-Metamorfosi)

1 - La serenità nella poesia immortale di Ovidio libro V delle Metamorfosi al verso 572 appare Arethusa sola vicino al fiume costeggiato da salici piangenti. L’acqua è cosi pulita che si possono contare i sassolini (sono parole di Ovidio).E’ l’apologia della natura incontaminata Arethusa è serena e si immerge nell’acqua felice e appagata .

2 - Turbamento Arethusa sente un fruscio e vede Alfeo che viene verso di lei . E’ impaurita e corre a perdifiato sfinita dalla fatica improvvisa .

3 - Metamorfosi Arethusa chiede la protezione di Diana che trasforma la sua ancella in una sorgente di acqua dolce vicino al mare di Siracusa.

FINO AD OGGI, 6 marzo 2016, ESISTE LA PARTITURA D'ORCHESTRA DI QUESTE 43 OPERE CHE OCCUPANO COMPLESSIVAMENTE 7567 PAGINE DI MUSICA SUBLIME.

ICARUS 2017 per violino e orchestra in quattro movimenti partitura d’orchestra pagg. 144

ICARUS 2017 per violino e pianoforte pagg. 48

Nel libro VIII delle Metamorfosi di Ovidio dal verso 211 al 238 è racchiuso il dramma di Dedalo e Icaro.

(Dedit oscula nato – Cum puer audaci coepit gaudere volatu – Icare, dixit, ubi es? – Garrula limoso prospexit ab elice perdix et plausit pennis)

1 - Dedit oscula nato . Nel Labirinto padre e figlio sono rinchiusi e Dedalo realizza un progetto d’evasione .Con le penne e la cera prepara due ali per sé e per Icaro. Una volta liberi è necessario non avvicinarsi all’acqua del mare e stare lontani dal forte calore del sole. Dopo queste raccomandazioni Dedalo bacia appassionatamente il figlio e inizia l’avventura.

2 - Cum puer audaci coepit gaudere volatu . All’improvviso il giovane Icaro sente la grande ma pericolosa ebrezza del volo e corre verso il sole . La cera si scioglie perde le ali e precipita in un acquitrino.

3 - Icare, dixit, ubi es? Dedalo è disperato e cerca il giovane Icaro ma invano. Il dolore ha una connotazione senza spazio nè tempo. Carducci nel “Pianto Antico” perde il suo estremo unico fior Ungaretti nel “Dolore” quando parla del figlio Antonietto avverte l’ombra che si pone a lato timida quando non spera più .

4 - Garrula limoso prospexit ab elice perdix et plausit pennis. Nella metamorfosi Icaro riafferma la sua gioia di vivere che affiora in una pernice chiaccherona e con le sue piccole ali saluta festosamente l’incontro con il padre ritrovato.

ANIMUS E ANIMA 2017 per violino e orchestra pagg. 80

ANIMUS E ANIMA 2017 per violino e pianoforte pagg. 27

Dal mondo della psicoanalisi Animus e Anima e l'eterno rovello dell'essere umano

PSICHE 2017 balletto per pianoforte in sei quadri pagg. 51

( I capricci di Amore – il fascino di Psiche – l’invidia di Venere – Psiche incontra Amore – Curiosità insidiosa- La Solitudine)

NARCISSUS 2018 per violino e orchestra in sei quadri partitura pagg. 160

NARCISSUS 2018 per violino e pianoforte spartito pagg. 54

Dalle Metamorfosi di Ovidio libro III.

(La profezia - Un’amore impossibile con la ninfa Eco - Il lamento di Eco - La follia - Il nulla - La metamorfosi)

1 - La profezia “Si se non noverit” v348. Narciso figlio della ninfa oceanina Lariope è la Metafora dell’Artista. Giovane e bello ma inconsapevole dell’attenzione di tutti per lui , era solo appagato della sua esistenza libera da vincoli e impegni. Narciso è fiero , sprezzante e solitario permeato di euforia e depositario della profezia enigmatica di Tiresia “Si se non noverit” se non si conoscerà .Per Narciso la vita è un'opera d’arte e come diceva Michelangelo “questo sol m’arde e questo mi innamora”

2 - Un’amore impossibile con la ninfa Eco “Emoriar quam tibi sit copia nostri” v 391. La giovane e bella ninfa Eco è attratta perdutamente da Narciso che rimane sordo e insensibile a questa passione amorosa. Il timore di essere posseduto e l’orrore di possedere un altro essere sono la prerogativa di questo personaggio unico nella storia della mitologia.

3 - Il lamento di Eco “ Sed tamen haeret amor crescitque dolore repulsae”v 395.È struggente il pianto disperato e inconsolabile della ninfa Eco. Il dolore per il rifuto di Narciso aumenta in lei una passione senza confronti. La ninfa Eco incompresa e delusa diventa un’ombra e di lei rimane solo il flebile suono della sua voce .

4 - La follia “ Corpus putat esse quod unda est” v 417. Nèmesi , la terribile dea che puniva le debolezze degli uomini, mossa a pietà dalla infelice ninfa Eco decise di vendicarla e spinse Narciso verso le limpide acque di un ruscello. Per la prima volta Narciso vide la sua immagine riflessa e tentò invano di possederla. Come lo scultore Pigmalione s’innamorò di Galatea che aveva scolpito, così Narciso impazzì per non aver potuto contenere tra le sue braccia il capolavoro della sua vita cioè se stesso. Dopo molti tentativi sfinito cadde nell’acqua senza respiro.

5 - Il nulla “ Heu frustra dilecte puer ... vale!” v 499. L’artista può vivere solo insieme anzi dentro la sua opera. Noi continuiamo a parlare delle opere di Michelangelo opere tangibili che dopo 5 secoli ci trasmettono stupore, ammirazione, incanto ma di Michelangelo rimane solo il ricordo del nome. Destino ingiusto perché l’Artista merita di vivere tutto il tempo delle sue Opere.

6 - La metamorfosi “ Croceum pro corpore florem inveniunt foliis medium cingentibus albis” v 509-510.Al posto del corpo di Narciso, trovarono un fiore giallo cinto da petali bianchi. Commuove l’attualità della descrizione di questo fiore fatta da Ovidio 2000 anni fa.



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